Nella mattinata del 12 giugno si è svolta a Parabiago, in provincia di Milano, una gara di ricerca sportiva del tartufo, categoria debuttanti, targata Opes Cinofilia. Nonostante il caldo torrido, i partecipanti sono stati numerosi e l’affluenza delle loro famiglie, venute a sostenerli, è stata altissima. Si è respirato un clima di gara piacevole e divertente e di sana competizione ricreativo/sportiva.
Opes Cinofilia da sempre si pone come obiettivo la relazione e l’affiatamento del binomio uomo-cane, promuovendo il rispetto reciproco e l’etica di addestramento non coercitivo, superando quindi, nel caso di questa disciplina, tutti quegli stereotipi riguardanti la cerca del tartufo tradizionale. Le competizioni di Truffle Detection Opes si svolgono all’interno di un ring di ricerca dentro il quale vengono interrati in profondità 8 tartufi, e in un tempo massimo stabilito (variabile in base alla categoria) il cane deve trovarne 6. A parità di tartufi trovati si sceglierà il miglior tempo effettuato.
Le gare di ricerca del tartufo sono aperte a tutti, e da tempo questa disciplina, in sinergia col Dipartimento Etico Cani Specialmente Abili Opes, (che si occupa dell’inclusione dei cani diversamente abili nelle attività sportive cinofile) sta dando ampio spazio al talento olfattivo dei cani affetti da disabilità sensoriale. Questi cani, per sopperire al deficit uditivo o visivo (a volte addirittura di entrambi) hanno sviluppato le potenzialità del loro naso in maniera davvero portentosa.
E nella competizione del 12 giugno, nonostante la presenza di numerosi lagotti (unica razza certificata da caccia al tartufo dalla Federazione Internazionale), tra cui alcuni già sbloccati sul naturale e altri con un curriculum invidiabile ricco di vittorie e di ottimi posizionamenti, si è aggiudicato una vittoria schiacciante proprio Bio, Springer Spaniel di un anno nato completamente cieco. Bio si allena nella cerca del tartufo, insieme al suo compagno umano Giuseppe, da quando aveva cinque mesi.
Abbandonato da un cacciatore in seguito alla scoperta della sua cecità, è stato adottato piccolissimo da Giuseppe, che da subito si è rivolto al Dipartimento per la sua educazione e per trovare le attività sportive più idonee per soddisfare il suo naturale bisogno di lavorare. Ed ecco la meravigliosa scoperta: insieme formano un affiatatissimo binomio e, quando cerca il prezioso tubero sotto terra, Bio sfodera un naso davvero … Bio-nico! E da allora, pur arrivando da lontano, la fantastica coppia di cercatori non ha mai saltato nemmeno un allenamento. Questo super cane in questi mesi non si è cimentato solo con il Truffle, ma ha anche dimostrato di essere bravissimo nel mantrailing, nel problem solving e di essere un fantastico nuotatore: ogni settimana puntuale, da quando è piccolo, frequenta la sua lezione in piscina. Ovviamente non si dedica solo al lavoro, ma nel tempo libero accompagna Giuseppe in meravigliose gite in montagna o al mare, sempre col suo nasone a terra alla ricerca di qualcosa di interessante, nella speranza magari di trovare qualche tartufo, che rimane indiscutibilmente la sua grande passione.
Vittoria davvero meritata quindi quella di Bio, che ha dimostrato che questi cani speciali sono incredibilmente in grado di trasformare i loro handicap in punti di forza, perché realmente hanno una marcia in più! Sono davvero delle risorse da cui imparare una diversa visione della realtà. La giudice di gara, l’istruttrice che lo ha preparato, gli assistenti di campo e tutti i partecipanti sono stati felici e orgogliosi di questo successo: è stata la vittoria di tutti!
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